Celebrato a Milano il Centenario del Rotary in Italia

Centenario Rotary Milano

Successo del Congresso Centenario del Rotary in Italia concluso oggi 19 novembre a Milano. Il nostro Distretto 2071 era rappresentato dal Governatore #FernandoDamiani. Era il 20 novembre 1923 quando nacque ufficialmente, presso il Caffè Cova di Milano, il primo Club Rotary italiano. Altri Club seguirono a ruota, tra cui nel 1925 Firenze e Livorno. L’evento del Centenario ha riunito tutti i Governatori italiani e i rappresentanti dei 13 Club italiani prossimi al grande compleanno. Il Rotary Club Firenze era rappresentato dal past President Carlo Francini Vezzosi, il Rotary Club Livorno dal Presidente incoming 24-25 Fabrizio Vitale. Tutti i dettagli sul sito www.centenariorotary.it/
«Quello di Milano è stato un importante incontro - commenta Fernando Damiani - dove in particolare è stata messa in evidenza l’opportunità della condivisione e della continuità dei progetti rotariani. È stata gettata la base per un progetto, condiviso da tutti i 14 distretti, che riguarda i giovani l’ambiente e il lavoro. Credo che su questi presupposti e su questa base si possa svolgere un lavoro importante per il Rotary, per essere continuativamente vicini alle necessità della nostra società e alle Istituzioni».
I Club del «Centenario» sono, oltre Milano: Bergamo, Cuneo, Firenze, Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Parma, Roma, Torino, Trieste, Venezia. Una campana rotariana con i loro nomi verrà data in prestito ad ogni club al momento in cui ricorrerà la data della propria fondazione. Sarà dallo stesso conservata fino a che non ricorrerà la fondazione di un altro club a cui verrà passata. Così via fino a quando, al termine, la «campana del centenario» tornerà a Milano.


LA STORIA
 

Il 20 novembre 1923 nacque ufficialmente, presso il Caffè Cova di Milano,
il primo Club Rotary italiano.

A precedere Milano era stata Napoli a opera di Biagio Borriello, ma il tentativo non aveva tempo­raneamente sortito effetti concreti (il Club di Napoli sarebbe comunque sorto poco dopo).
La genesi milanese si mostrò coerente con le carat­teristiche socio-economiche della città, la cui classe imprenditoriale sembrava determinata ad agire per rilanciarne il ruolo di motore economico del Paese, cogliendo anche le suggestioni e i modelli culturali provenienti dall’estero.

Trovare persone disposte a entrare nel nuovo soda­lizio non fu però semplice, tanto che i promotori del Club furono stranieri: un irlandese (Culleton), un ca­nadese (Mountney), un inglese (Clarke) e uno scozzese (Henderson). A questi si aggiunsero alcuni ita­liani, tra cui l’avvocato Achille Bossi, non milanese di origine, cofondatore della Camera di Commercio americana a Milano, in grado di esprimersi indiffe­rentemente in italiano e in inglese, fornito di grande intraprendenza e collaboratore di grandi aziende sta­tunitensi, capacità che avrebbe applicato al Rotary lungo tutta la sua esistenza.

Culleton conosceva già l’ambiente rotariano irlan­dese e gli fu agevole prendere contatti diretti con la casa-madre del Rotary a Chicago per ottenere l’auto­rizzazione a creare il primo club.

Il 28 marzo 1924 nacque il secondo Club a Trieste, da poco italiana, già porto della Mitteleuropa e crocevia di culture. L’apertura internazionale dei primi promotori fu confermata anche da uno dei fondatori del Club di Roma: Omero Ranelletti, Presidente del l’Associazione italo-americana.

Tratto dal libro Rotary Istruzioni per l’uso del PDG Tiziana Agostini

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