Il Premio internazionale Galilei assegnato ai professori Victor Stoichita e Franco Brezzi: premiazione il 4 ottobre a Pisa

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Il Premio Internazionale Galileo Galilei giunge quest'anno alla sessantaquattresima edizione per quanto riguarda l'ambito tradizionale umanistico e alla ventesima per quanto riguarda il premio scientifico. Le personalità da premiare sono state individuate da due distinte giurie nominate dal Rettore dell’Università di Pisa. Le discipline prese in esame quest'anno sono state la Storia dell'arte italiana e le Scienze matematiche. La giuria per il premio umanistico, quello che viene attribuito ad uno studioso straniero, è formata dagli studiosi italiani Michele Bacci, Alessandro Del Puppo e Sonia Maffei. Quella per il premio scientifico, che viene attribuito invece a uno scienziato italiano, è formata dagli scienziati stranieri John Ball, Pascal Hubert e Felix Otto.

I vincitori di quest'anno sono: per la Storia dell’arte italiana, il Prof. Dr. Victor Stoichita, professore emerito dell’Università di Friburgo (già Prof. ord. di Storia dell’arte moderna), e Socio Straniero dell’Accademia dei Lincei; per le Scienze matematiche, il prof. Franco Brezzi, professore ordinario di Analisi numerica nell'Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, ricercatore associato all'IMATI-CNR di Pavia e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Il Prof. Stoichita, figura di docente e studioso di grande apertura europea e fama internazionale, si è concentrato nei suoi studi sull’ermeneutica dell’arte e sulla produzione artistica italiana in rapporto con la cultura visiva dell’area mediterranea. Nei suoi studi (dedicati alla pittura del Rinascimento da Carpaccio a Tiziano, e da Giotto a Caravaggio e Tiepolo) la pittura italiana è posta in dialogo con una più ampia geografia mediterranea e viene studiata in connessione con la cultura europea, risultando perciò valorizzata nel suo ruolo di modello (come Tiziano per Velazquez) ma anche di interlocutrice in un panorama più ampio. L’approfondimento della pittura moderna occidentale — tra Italia, Spagna e Francia — è condotto con approcci diversificati, in cui l’immagine è analizzata in modi inediti: nel gioco delle sue relazioni interne, nel suo rapporto dinamico con gli elementi secondari, come riflessione e manifestazione dello sguardo dei suoi osservatori, incluso quello dei suoi creatori.

Il suo metodo di indagine, rigoroso nell’analisi dell’opera ma al contempo aperto ad ampi orizzonti interdisciplinari, dà luogo a sintesi inedite che coniugano iconologia, antropologia, filosofia, storia sociale e semiotica.

Il Prof. Brezzi è uno dei più rinomati analisti numerici al mondo, il cui lavoro ha avuto un’influenza fondamentale sulla progettazione e sulla teoria dei metodi numerici per le equazioni differenziali alle derivate parziali e le loro applicazioni nelle scienze e nell’ingegneria. Il suo celebre Lemma di Splitting caratterizza la ben-posta formulazione dei problemi di punto sella, fornendo una comprensione fondamentale degli schemi agli elementi finiti misti che emergono nella meccanica dei solidi e dei fluidi. Successivi articoli scritti insieme ai suoi collaboratori hanno guidato il campo, offrendo quadri concettuali per la comprensione dei metodi di Galerkin discontinui, dei metodi agli elementi finiti misti e non conformi e dei metodi agli elementi virtuali.

Allievo di Enrico Magenes, Franco Brezzi ha trascorso tutta la sua carriera in Italia, dove a Pavia ha fondato una scuola riconosciuta a livello internazionale nell’analisi numerica delle equazioni differenziali alle derivate parziali, da cui sono usciti numerosi suoi studenti che hanno poi intrapreso carriere illustri.

I due vincitori riceveranno il premio dal magnifico Rettore il 4 ottobre prossimo nell'Aula Magna Nuova dell'Università di Pisa.

Saverio Sani